Le basi biologiche della sessualità

di Francesca Di Crosta e Giovanna Spagnuolo

Grafica di Alessandra Sanzari

Studentesse IIS Telesi@

 

L’incontro di venerdì 11 marzo, tenuto dalla dott.ssa Maria Vittoria Cammarota, nell’ambito del percorso di educazione socio-affettiva e sessuale organizzato dal CSS Bachelet, ha indotto i giovani corsisti ad una riflessione su un tema fondamentale: il VALORE DELLA CORPOREITÀ.

La consapevolezza di essere un dono è fondamentale per apprezzare e amare il nostro corpo e noi stessi, partendo dal presupposto che la sessualità biologica è un dato, mentre la sua umanizzazione è un compito, affidato alla libertà dell’uomo.

Da una cellula con 46 cromosomi nascerà sempre e solo un essere umano, considerato tale a partire dal suo DNA, differente da persona a persona. In particolare, nel corpo umano, che presenta centomila miliardi di cellule, le gametiche (cellula uovo e spermatozoi) hanno un corredo cromosomico dimezzato, dato che il nuovo individuo si genererà dalla fusione di 23 cellule materne e 23 paterne. La femmina si identifica con la coppia XX, dove tutte le cellule uovo presenteranno solo il cromosoma X; parlando invece di un maschio citeremo la coppia XY, dove metà dei cromosomi porteranno la X e i restanti la Y.

Il processo di sessualizzazione, invece, segue cinque tappe fondamentali:

  • SESSO GENETICO
  • SESSO GONADICO
  • SESSO FENOTIPICO
  • SESSO CEREBRALE
  • SESSO PSICOLOGICO

 

Tali presupposti consentono di riflettere su alcune dinamiche di particolare interesse, come la reciprocità. L’uomo e la donna, infatti, hanno delle differenze biologiche finalizzate al loro completamento, all’integrazione e alla realizzazione della felicità. È infatti sulla reciprocità che si ‘gioca’ la questione dell’amore. Abbiamo imparato che appena si fondono le due cellule, si compone un progetto di vita che, fino al 15-25esimo giorno presenta una gonade indifferenziata, che non può essere definita ancora testicolo o ovaia perché si sta costruendo. Dopo il 25esimo giorno questa si andrà a sviluppare, e nel progetto femmina si determinerà la produzione dell’85% di estrogeni e progesterone e del 15% di testosterone; nei maschi, invece, il 15% di progesterone ed estrogeni e l’85% di testosterone.

Dal 35esimo giorno in poi, avremo due strutture completamente diverse ma perfettamente reciproche.

Dopo aver esaminato struttura e funzione dei diversi tratti degli organi di riproduzione femminili e maschili, comprendendone anche le differenze, l’attenzione si pone sul tabù della verginità. Questo è in realtà un importante valore, spesso causa di imbarazzo; siamo infatti portati a credere che la cosiddetta ‘prima volta’ possa lacerare l’imene, membrana all’ingresso della vagina, in realtà già forata per permettere il passaggio del flusso mestruale. Dopo il primo rapporto infatti tale membrana non si rompe, ma può essere in parte lacerata dal pene causando piccole perdite di sangue.

Un ulteriore e importante tema di approfondimento è quello della fertilità. Il maschio è, infatti, sempre fertile al contrario della femmina, che è tale in un determinato arco temporale. Se il maschio, quindi, ha sempre a disposizione gli spermatozoi, il corpo femminile deve prepararsi per accogliere questi ultimi.

La dott.ssa Cammarota ha inoltre ricordato come il sesso non sia un gioco, anzi da questo derivano grandi responsabilità, compresa ovviamente la possibilità di procreare. Viviamo in una società molto erotica, che spinge verso l’erotismo, finalizzata a farci diventare schiavi di qualcosa che per alcuni diventa fonte di guadagno.  Compiere il rapporto sessuale, in effetti, è un gesto considerato ‘semplice’, svolto anche dagli animali senza pensare, un evento biologico. Negli esseri umani, il sesso può prescindere dall’amore? La sessualità va intesa come energia, forza, che ha una natura e un’origine: natura umana e origine biologica. Interrogarsi e riflettere su tali dimensioni, a partire da una corretta informazione, è una componente essenziale del nostro processo di costruzione di un pensiero critico, di capacità di scelta, di competenze legate al saper vivere. Costruire, giorno dopo giorno, libertà, maturità e indipendenza di pensiero è fondamentale per il processo di umanizzazione, che troppo spesso è considerato un puro dato e non un percorso.

Nel trattare, a conclusione dell’incontro, l’importante aspetto delle anomalie, che possono essere riscontrate a qualsiasi livello, ci siamo soffermati in particolare su alcune di esse:

-Sindrome di Klinefelter, malattia genetica relativamente rara, che colpisce solo gli uomini, i quali si trovano a possedere un cromosoma X in più rispetto alla condizione di normalità, quindi 47 cromosomi XXY;

-Sindrome di Turner, malattia congenita caratterizzata da un insieme di caratteristiche fisiche e disfunzioni di organo, legate all’assenza totale o parziale di uno dei due cromosomi sessuali, con presenza generalmente di 45 cromosomi X;

-Ermafroditismo, genotipo a mosaico, forma rarissima, causata da un’alterazione nei processi di differenziazione dei genitali, con sviluppo simultaneo di tessuto ovarico e testicolare in soggetti che, dal punto di vista genetico, sono definibili maschi o femmine.

Un approfondimento merita senza dubbio anche la questione della transessualità, ascrivibile all’area dell’identità di genere, che si riferisce ad un’ampia varietà di comportamenti e attitudini evidenziati in individui che per orientamento sessuale, identità e/o espressione di genere e caratteristiche anatomiche non corrispondono ai modelli socialmente condivisi del binarismo maschio/femmina e dell’eterosessualità. Parlarne, ascoltare ed ascoltarsi, approfondire, ricercare…per una cittadinanza consapevole!

 

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