Il secondo incontro del corso di CittadinanzAttiva,organizzato dal CSS Bachelet e giunto alla sua XV edizione, ha avuto luogo sabato 22 Febbraio presso l’Aula Magna dell’IIS Carafa Giustiniani di Cerreto Sannita.
Il primo relatore a prendere la parola è stato Nicola Iacobelli, ricercatore presso il dipartimento di biologia dell’Università Federico II. L’argomento è stato introdotto tramite un excursus sulla crescita demografica mondiale nei secoli e, attraverso i diversi studi, è risultato che una gran parte della popolazione utilizza più risorse di quante necessita, ma forse non si ha ancora la consapevolezza che la maggior produzione di CO2 è dovuta proprio ad allevamento e agricoltura. Paradossalmente un continente come quello africano va incontro ad una maggiore crescita demografica, nonostante la mancanza di risorse economiche. L’Europa, invece, nel tempo, ha subito una crescita demografica stabile ma si ritiene che, entro il 2030,avverrà un calo drastico della popolazione. È interessante notare, secondo il dott. Iacobelli, come il cambiamento climatico abbia ripercussioni in diversi ambiti, da quello economico a quello sociale. Basti pensare che ad esso è legata una maggiore possibilità di conflitti tra nazioni. Per quanto riguarda gli accordi internazionali, è doveroso ricordare la Carta di Parigi del 2015,il cui obiettivo principale è quello di mantenere la crescita media della temperatura mondiale a circa 1,5 gradi C.
Il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera San Pio di Benevento, Giovanni Di Santo, ha proseguito esponendo i pilastri dell’Agenda 2030(economia, società, ambiente e istituzioni).L’obiettivo principale è sicuramente quello di assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età, infatti sono stati realizzati grandi progressi per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni. Il modello da seguire è quello biopsicosociale. In esso tutte le persone sono inserite in una rete di relazioni biologiche, psicologiche e sociali, le quali influenzano la salute sia separatamente che attraverso interazioni specifiche. Sicuramente in tale ambito rientra l’articolo 32 della Costituzione Italiana che tratta di un diritto fondamentale, quello alla salute, nell’interesse dell’individuo e della società.
Nel 2018 il “San Pio” di Benevento ha partecipato, unico in Campania tra i trenta ospedali italiani aderenti, ad un percorso di “sperimentazione e trasferimento di empowerment organizzativo per la valutazione ed il miglioramento della qualità dei servizi sanitari” promosso dall’AGENAS. Il progetto si prefiggeva di sperimentare l’utilizzo di una check-list specifica come strumento per la rilevazione partecipata dell’umanizzazione degli ospedali aderenti, attraverso la valorizzazione di ben 140 indicatori. Nel 2019 altre aziende campane hanno aderito all’iniziativa ed il “San Pio” ha collaborato alla loro formazione.
Per concludere, ha preso la parola il prof. Domenico Bellantoni docente dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha iniziato il discorso con una metafora: ‘il pianeta è come una casa comune’. “Casa Comune” intesa come il prendersi cura dei propri affetti, ma per farlo bisogna prendere in considerazione la nostra esperienza di casa e lo stare bene. Quest’ultimo è concepito come la ricerca di una ragione per essere felici, che non sia individuale, ma collettiva. L’ uomo ha la facoltà di poter scegliere: essere egoista o mettersi al servizio per un bene comune.
Essere ricchi, pertanto non vuol dire essere felici, infatti il 20% della popolazione (i popoli nord-occidentali) utilizza l’80% delle risorse e rappresenta la parte del mondo meno felice, perché stressata e nevrotica. Infine, chiarisce il dott. Bellantoni il Ben-Essere, inteso come scoperta della propria strada di vita, non è solo assenza di malattie, ma è anche e/o soprattutto stare bene all’interno della società.
Realizzato da:
Catolina Cioffi e Roberta Di Meola
Studentesse IIS Telesi@
Foto: Alessandro Tanzillo