L’On. Caterina Chinnici al CSS Bachelet ONLUS per la Prolusione dell’XI Corso di CittadinanzAttiva

Sono molte le voci che, negli ultimi tempi, si esprimono a favore di una logica di rete, soprattutto nell’ambito delle agenzie educative e formative. Tali enti, infatti, appaiono i possibili protagonisti di una rivoluzione culturale che riporti in primo piano la persona, nelle sue diverse dimensioni. E’ con tale spirito che il Centro Studi Bachelet, da ormai undici anni, costruisce reti tra le scuole secondarie di secondo grado (IIS “Carafa-Giustiniani” di Cerreto Sannita, IIS “A. M. De’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, IIS “U. Fragola” di Faicchio-Castelvenere, IIS “Galilei- Vetrone” Polo Scolastico di Guardia Sanframondi, IIS “A. Lombardi” di Airola, IIS Telesi@ di Telese Terme, Liceo Classico “L. Sodo” di Cerreto Sannita) , le Università, gli Enti Locali, le istituzioni, soggetti pubblici o privati, al fine di stimolare una nuova e più attenta sensibilità civile. CittadinanzAttiva, laboratorio di formazione sociale che quest’anno affronta il tema della Comunicazione nelle relazioni sociali, è una creatura del Centro Studi Bachelet, del suo presidente, ins. Patrizia Lombardi, del Presidente onorario, Mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca, e della Diocesi di Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata dei Goti, guidata dal Vescovo, Mons. Michele De Rosa. Il corso, presentato nell’ambito della prolusione del 21 novembre 2015, ha avuto inizio con l’intervento dell’On. Caterina Chinnici, europarlamentare, figlia del giudice Rocco Chinnici. Dopo i saluti del Presidente del CSS Bachelet e dell’assessore del Comune di Cerreto Sannita, dott. Vincenzo di Lauro, l’incontro, animato dagli studenti dell’IIS Telesi@, coordinati dalle docenti Marirosa Iacobelli e Rossella Carlo, è proseguito con la presentazione di un video, realizzato dagli studenti del Laboratorio di videoproduzione del Telesi@. La storia, raccontata in modo consapevole e attenta dagli studenti Federica Votto e Marzio Antenucci, del giudice Rocco Chinnici visto da sua figlia, ha appassionato i presenti. L’On. Caterina Chinnici ha seguito con interesse e commozione, sfogliando virtualmente le pagine del suo libro, dedicato al padre: ”E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”. Ha particolarmente apprezzato le esecuzioni del gruppo musicale del Telesi@, composto da: Mario Colangelo (pianoforte e voce), Attilio Viscusi (chitarra), Gianfranco Aceto (basso) e Bruno Civitillo (batteria), mostrandosi disponibile alle sollecitazioni dei giovani. Momento culminante dell’incontro è risultata l’intervista all’On. Chinnici, realizzata  dagli studenti: Claudia Pelosi, Maria Vigliante, Venanzio Assini e Vittorio Masotta, i quali hanno effettuato una della esperienze più significative del loro percorso educativo e formativo. L’On. Chinnici si è raccontata e ha raccontato come,  con il suo libro, ha voluto parlare del giudice Chinnici anche come uomo, facendolo così rivivere anche nel ruolo di  padre. Lo ha fatto a trent’anni dalla strage di via Pipitone, non solo per una questione di tempo, per “attraversare il dolore”, ma anche perché la famiglia non desse l’idea di voler esaltare l’immagine del giudice assassinato. Lo ha fatto quando ha capito che era arrivato il momento giusto, quando molte voci si levavano in questa direzione.  L’intervista è continuata  con domande  sulla dimensione internazionale della mafia e sull’attenzione ai minori, come strumento di lotta al potere mafioso. In particolare, ci si è soffermati sull’importanza del lavoro di informazione nelle scuole,  per “mettere in guardia” i ragazzi dai pericoli della droga. Il giudice Chinnici era profondamente convinto dell’esigenza di una rivoluzione culturale, da attuare informando i giovani. L’On.  ha raccontato, inoltre,  di aver “fatto pace con la consapevolezza che alcuni aspetti della morte di suo padre non saranno mai chiariti”. A conclusione, un confronto tra la spettacolarizzazione della morte del giudice,  con l’intento non solo di uccidere, ma anche di cancellare, e, per traslazione,  i fatti tristemente noti degli attentati terroristici di Parigi, nei quali la morte  è stata utilizzata con l’intento di minare alle radici l’identità culturale e politica occidentale.

Studenti dell’IIS Telesi@

Foto: Alessandro Tanzillo

 

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