CITTADINANZA ATTIVA: LA RESPONSABILITA’ COMUNE NELLA BATTAGLIA PER LA LEGALITA’

di Lara Piccarreta, studentessa IIS Telesi@

Si è svolto il 25 febbraio il secondo incontro del corso di CittadinanzAttiva, organizzato dal Centro Studi Sociali Bachelet, in collaborazione con l’Università telematica Giustino Fortunato e l’Università degli Studi del Sannio. Il tema trattato “Fragilità e Legalità: reinserimento socio – lavorativo delle persone svantaggiate attraverso il riutilizzo dei beni confiscati” è stato introdotto dalla Presidente del Centro Studi Sociali Bachelet, Patrizia Lombardi e dal professore Giuseppe Acocella, Magnifico Rettore dell’Università Giustino Fortunato. La trattazione del tema, invece, è stata affidata al dott. Antonio Esposito, coordinatore del progetto Rural Social Hub, progetto di innovazione volto a sostenere l’agricoltura sociale quale modello di intervento che, a partire dal riutilizzo dei terreni confiscati alla criminalità organizzata, determini possibilità di sviluppo territoriale, cantierabilità occupazionale, valorizzazione della produzione agricola tipica, strutturazione di innovativi percorsi educativi e di turismo rurale. Gli obiettivi fondamentali del progetto sono stati anticipati dal professore Giuseppe Acocella, che ha invogliato i giovani ad intervenire nel sociale e a sfuggire alla tentazione dell’effimero.

Successivamente, il dott.  Esposito, ha descritto l’incontro come un’occasione di riflessione sulla possibilità di intervenire in tematiche importanti, come la questione dello scontro con la malavita. A tal proposito, ha sottolineato come la concezione cinematografica della mafia, molto diffusa anche all’estero, non corrisponda alla realtà. La mafia, infatti, è un’organizzazione criminale economicamente strutturata, fondata sull’utilizzo della violenza e della corruzione su scala internazionale: è quindi sbagliato concepirla come una struttura chiusa e a sé stante, in quanto quest’ultima trae la propria forza dai rapporti con la ‘zona grigia’ della società, ossia l’insieme di individui di qualsiasi estrazione sociale che, volontariamente o involontariamente, entrano a contatto con l’ideologia mafiosa.

Esposito ha quindi precisato che, nonostante la dimensione sovraterritoriale della mafia, quest’ultima è strettamente legata ai suoi luoghi d’origine, afflitti da un deficit educativo e dalla disoccupazione: non colpisce solo i territori del Mezzogiorno ma anche il Nord Italia, in particolare la Lombardia e il Veneto. Il meccanismo d’azione della criminalità organizzata prende il via dal mancato supporto dello Stato ai territori in difficoltà, i quali, di fronte all’impotenza dell’autorità statale, si rivolgono ai vertici della malavita, elargitori di offerte lavorative tanto redditizie quanto immorali. Come affermava il magistrato Giovanni Falcone “Ci si dimentica che il successo delle mafie è dovuto al loro essere dei modelli vincenti per la gente. E che lo Stato non ce la farà fin quando non sarà diventato esso stesso un modello vincente”.

Il dott. Esposito ha successivamente spiegato il percorso della lotta contro la criminalità, comprendente l’azione repressiva, l’azione preventiva del crimine e la promozione della legalità, agendo pertanto su più livelli. La relazione si è poi spostata sulla legge campana riguardante il piano di confisca dei beni, alla cui proposta ha collaborato lo stesso Esposito, il quale ha sostenuto l’importanza del progetto di riutilizzo dei beni confiscati, non solo dal punto di vista dello sviluppo territoriale ed economico, ma anche in quanto simbolo di investimento ‘della legalità e sulla legalità’ e di rivendicazione della libertà e della dignità dei territori.

In seguito, ripercorrendo la storia dell’evoluzione della mafia, a partire dalle numerose stragi degli anni ’70-’80, passando per Falcone, Borsellino e le innumerevoli vittime, le solenni e commosse parole che il relatore ha scolpito nelle coscienze dei giovani corsisti, hanno spinto la riflessione fino alle figure di Don Luigi Ciotti e di Don Peppino Diana, che hanno permesso la ripresa ambientale ed economica dei territori dilaniati dal crimine. La mancanza di rispetto della mafia nei confronti di qualsiasi vita umana, testimoniata dai vari infanticidi, e nei confronti della Chiesa, considerate le esplosioni avvenute in numerose cattedrali romane, nonostante il disperato tentativo di conversione di Papa Wojtyla, devono ancora oggi rappresentare un monito.

Dopo aver sensibilizzato i giovani sul tema del volontariato attraverso il racconto delle proprie esperienze nella provincia di Caserta, il dott. Esposito ha richiamato le voci che si celano dietro gli articoli della Costituzione, voci che meritano una eternizzazione. Solo attraverso la memoria collettiva dell’ operato e dell’impegno di donne e uomini che hanno creduto e credono nella lotta  per la legalità, la speranza assume un volto.

Il saluto, più che commiato, è divenuto impegno, sottolineato dalla poesia ‘Rivoluzione’ di Danilo Dolci, per ricordare che l’amore è l’unica rivoluzione che ci permette ancora di sperare in un futuro migliore, più giusto e sicuro, nel quale poter vivere serenamente, senza paura.

Chi si spaventa quando sente dire

“rivoluzione”

forse non ha capito.

 

Non è rivoluzione

tirare una sassata in testa a uno sbirro,

sputare addosso a un poveraccio

che ha messo una divisa non sapendo

come mangiare;

non è incendiare il municipio

o le carte in catasto

per andare da stupidi in galera

rinforzando il nemico di pretesti.

 

Quando ci si agita per giungere

al potere e non si arriva

non è rivoluzione, si è mancata;

se si giunge al potere e la sostanza

dei rapporti rimane come prima,

rivoluzione tradita.

 

Rivoluzione è distinguere il buono

già vivente, sapendolo godere

sani, senza rimorsi,

amore, riconoscersi con gioia.

 

Rivoluzione è curare il curabile

profondamente e presto,

è rendere ciascuno responsabile.

 

Rivoluzione

è incontrarsi con sapiente sapienza

assumendo rapporti essenziali

tra terra, cielo e uomini: ostie sì,

quando necessita, sfruttati no,

i dispersi atomi umani divengano

nuovi organismi e lottino nettando

via ogni marcio, ogni mafia.

 

 

 

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