I Giovani: l’accelerazione ad un sistema fermo

Sulle note della colonna sonora del film “La vita è bella”, interpretata dal clarinettista Riccardo Amore , ed arricchita dalla lettura della studentessa Francesca Caruso  dell’ “Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti” di Italo Calvino , si è aperta la prolusione del XIV Corso di CittadinanzAttiva, organizzato dal Centro Studi Sociali Bachelet ONLUS. Come di consuetudine, l’incipit è stato affidato ai giovani, in questo caso studenti dell’Istituto Telesi@. La Presidente del CSS Bachelet, ins. Patrizia Lombardi, dopo il saluto alle autorità presenti in sala, ha esordito con un discorso sui valori sociali, in relazione ad uno dei problemi più gravi della storia italiana: la corruzione, tema del Corso del Centro Studi Bachelet, che si propone di informare e formare gli studenti degli Istituti Secondari della Provincia di Benevento, al fine di maturare una corretta sensibilità sociale.

La Presidente ha introdotto il prof. Paolo De Nardis, Presidente dell’Istituto di Studi Politici San Pio V di Roma, partner del Corso, il quale ha parlato ai giovani della costruzione di una coscienza sociale, in grado di formare prima lo studente e successivamente il cittadino del futuro. “I giovani hanno fame e sete di Legalità(…) e valori per trovare la scogliera della salvezza”. E’ proprio questa esigenza di purezza burocratica che deve stimolare una sensibilizzazione ai problemi – causa o conseguenza – della corruzione, che si capillarizza fino a macchiare anche l’inimmaginabile. Dopo un discorso interessante e particolarmente vicino alla sensibilità dei giovani corsisti, è intervenuta Sua Eccellenza, il Prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta. La sua relazione è stata improntata all’analisi del rapporto tra  corruzione e appalti pubblici, con particolare attenzione alla definizione di questi ultimi e alle diverse leggi, a partire dal 2004, che sono intervenute in questo ambito. L’intervento del Prefetto, nello spiegare come la corruzione investa ambiti personali e sociali, svuotando l’uomo della capacità di compiere buone azioni,  ha consentito di acquisire una chiara padronanza della differenza tra contratto di lavoro autonomo e subordinato e di comprendere in quale dei due casi vadano collocati concessioni e appalti, fattori di cui sono stati evidenziati punti comuni e differenze.

Ciò che è emerso, alla luce dell’incontro, concluso con la lettura di un testo di Gramsci ad opera di Angela Del Vecchio, Asia Valente e Vincenzo Mei, studenti dell’IIS Galilei-Vetrone, Polo Scolastico di Guardia Sanframondi, è che la corruzione rovina il sistema economico, gli investimenti e rende precaria e poco trasparente l’immagine della Pubblica Amministrazione, mentre invece è necessario rompere il muro dell’indifferenza,  in modo da agire efficacemente contro la criminalità organizzata. Massimo D’Azeglio, nel dire “L’Italia è stata fatta, ora bisogna fare gli italiani”, sembra invitare ad una traslazione attuale di tale concetto: finché non saremo in grado di modificare le forme dell’ agire, denunciare, concepire gli appalti, dare un peso alla Giustizia, nessuna Legalità potrà essere realizzata.  Siamo la scelta, la possibilità, la svolta, l’accelerazione di un sistema fermo, immobile, bloccato. Siamo il futuro, la speranza, gli eredi di un concepito ma non ancora iniziato cambiamento: sta a noi agire, ma agire per davvero.

Articolo scritto da: Angela Prete, Studentessa IIS Telesi@

Foto: Alessandro Tanzillo

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